Il programma di Corto e Fieno 2020
Appuntamento a Bienno, uno dei borghi più belli d’Italia
Bienno, Val Camonica,
29 settembre 2018
Corto e Fieno torna in terra camuna e organizza una giornata di proiezioni rurali in Valle Camonica, a
Bienno, un antico borgo tra le montagne dove l’acqua muove ancora i magli che battono il ferro (ogni
paese della valle ha la sua zappa con una forma diversa) e la macina della mugnaia non si è fermata.
Una selezione con il meglio delle prime edizioni del Festival in collaborazione con il Borgo degli Artisti di
Bienno.
Proiezioni dalle 16.30 alle 22.30 con intervallo alle 18.30 con il mercato dei produttori della Valle Camonica e un punto ristoro con prodotti tipici a cura delle Associazioni AIAB Bio-Distretto Valle Camonica, APAV – Associazione Produttori Agricoli di Vallecamonica, Valcamonica Bio, Slow Food
Vallecamonica.
Ingresso libero, presso Teatro Simoni Fè
Per tutte le informazioni www.borgoartistibienno.it
Borgo degli Artisti è un’iniziativa per la promozione di nuove produzioni artistiche e culturali, che intende esaltare il modello della “bottega
d’artista”, ossia del luogo di lavoro e di espressione della creatività, aperto alla fruizione, dove l’artista riesce a trovare nel proprio intimo e nel contesto che lo circonda e lo ospita, l’ispirazione necessaria per realizzare nuove produzioni artistiche.
Bienno Borgo degli Artisti è il progetto che il Comune di Bienno, in collaborazione con il Distretto Culturale di Valle Camonica e le Associazioni
“Bienno Turismo” e “Bienno Eventi”, intendono proporre per invitare nuovi artisti, designers, creativi a risiedere nel centro storico del paese e nel contesto della Valle Camonica, la Valle dei Segni.
Obiettivo ultimo dello stesso è quello di rendere il paese una vera e propria vetrina dell’arte.
16,30 – 18,30
Vigia, Marcel Barelli, Svizzera 2013, 8’
Il nonno del regista gli ha raccontato una storia che ha inventato e gli chiede di trasformarla in un film: a causa dell’inquinamento, dei pesticidi e di
altre sostanze tossiche, un’ape decide di lasciare il suo alveare alla ricerca di un luogo più sicuro dove vivere.
Sredi chernih voln (Among the Black Waves), Anna Budanova, Russia 2016, 11’
Ispirato all’antica leggenda scandinava secondo la quale le anime delle persone annegate si trasformano in animali marini, il film segue un
cacciatore che ruba la pelle di una ragazza-foca impedendole di tornare allo stato animale.
Ins Holz (In the Woods), Thomas Horat e Corina Schwingruber Ilic, Svizzera 2017, 13’
Neve, sudore, testosterone e il suono delle motoseghe. Ogni quattro anni durante i tre mesi invernali il legno è tagliato su una ripida montagna
sopra il lago di Ägeri, in Svizzera. I tronchi sono lasciati galleggiare e portati a riva.
Shepherd Service, Zorica Petrovic, Serbia 2013, 17’
Il pastore Djura ha passato la vita con le sue pecore, vivendo in una roulotte senza elettricità. Si è sposato diverse volte e altrettante è rimasto
vedovo. Spera di trovare presto una nuova donna che voglia condividere con lui lavoro e passioni.
Irish Folk Furniture, Tony Donoghue, Irlanda 2012, 8’
Un documentario animato sulla riparazione e il riciclo nell’Irlanda rurale, dove i vecchi mobili dipinti a mano sono spesso legati ai momenti duri, alla
povertà e a un tempo che molti preferirebbero dimenticare. A causa di questa associazione, gran parte dei mobili di campagna ricevuti in eredità
giace abbandonata nei fienili e nei capanni degli attrezzi.
Il re del mosto, Giulia Graglia, Italia 2012, 44’
La vita e le gesta di Giacomo Bologna, l’uomo che “non sarebbe mai dovuto morire”. Il famoso produttore piemontese – creatore fra gli altri de La Monella e Il Bricco dell’Uccellone – viene raccontato in parole (e musica). Il risultato, come spiega la regista, è un film goliardico, allegro, nostalgico, musicale: un inno al vino, al cibo ma soprattutto alla vita, che va vissuta senza risparmiarsi, contornati da amici, da bottiglie e da canti. Quello che Giacomo Bologna sosteneva è ancora avanguardistico oggi e la sua visione del vino vero come frutto della terra e dell’amore dei contadini (e non
dell’industria) è il messaggio più forte che ha trasmesso.
Il ritratto di Giacomo è quello di una leggenda della storia del vino italiano, di un piemontese speciale e pazzo, come dice a un certo punto Bruno Lauzi intervistato nel film: «I piemontesi sono pazzi, sono brasiliani con la nebbia dentro».
18,30 – 20,30
Mercato produttori Valle Camonica.
Durante l’intervallo sarà disponibile un punto ristoro con prodotti della Valle Camonica a cura delle Associazioni AIAB Bio-Distretto
Valle Camonica, APAV – Associazione Produttori Agricoli di Vallecamonica, Valcamonica Bio, Slow Food Vallecamonica.
20,30 – 22,30
Wellington Jr., Cécile Paysant, Francia 2015, 12’
Un giovane aspirante cacciatore va nella foresta insieme all’esperto papà: il rito di passaggio porta a sviluppi sempre più surreali e orribili.
Un’animazione inquietante e fantastica, un’analogia sul rapporto tra la comunità umana e la foresta attraverso il rito iniziatico di una battuta di
caccia.
La lampe au beurre de yak, Hu Wei, France 2013, 15′
Un giovane fotografo ambulante e il suo assistente fotografano e mettono in scena alcune famiglie di nomadi tibetani.
Le famiglie si presentano davanti a fondali curiosi ed esotici. Attraverso questi scatti, il fotografo intreccia dei legami unici con ognuno di loro.
Un premiato della nona edizione di Corto e Fieno
Piccola Terra, Michele Trentini e Marco Romano, Italia 2012, 54’
Valstagna, Canale di Brenta, Valsugana, provincia di Vicenza: su piccoli “fazzoletti di terra” un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in
controtendenza di personaggi diversi, impegnati nel dare nuova vita a un paesaggio terrazzato per lo più in stato di abbandono. C’è chi rimane
aggrappato con ostinazione e orgoglio all’antico podere di famiglia, chi lascia il posto di operaio presso una cava per ritrovare se stesso, chi venendo dal mondo urbano decide di prendersi cura di campi e muri a secco grazie a un innovativo progetto di adozione, e chi originario del Marocco, sposato con una ceca, gestisce una pizzeria coltivando il sogno dell’integrazione per i propri figli senza dimenticare gli amati sapori e i profumi della
propria infanzia. Il film vuole essere un messaggio di speranza per montagne marginali, un racconto sul valore universale del legame con la terra che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali. Il “mondo dei vinti” degli anni Sessanta, immortalato dal regista
Giuseppe Taffarel, qui riproposto per meglio decifrare il presente, oggi è una montagna che torna a vivere.
Borgo degli artisti
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