Esercizi di visione con Bruno Fornara
Cosa vedere in un film
>>> ATTENZIONE CORSO (PER ORA) SOSPESO <<<
Museo Tornielli – Ameno
Dal 13 novembre 2020 al 15 novembre 2020
Torna il consueto appuntamento con Bruno Fornara, critico cinematografico di “Cineforum”, docente di cinema alla Scuola Holden di Torino e selezionatore dei film per la Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia.
Quest’anno ci chiederemo insieme “Cosa vedere in un film”.
Venerdì 13 novembre ore 20.30 – 23.00
Sabato 14 novembre ore 15.00 – 18.30
Domenica 15 novembre ore 10.00 – 13.00
Iscrizione 50 € (da saldare sul posto o con bonifico intestato ad “Associazione Asilo Bianco” IBAN: IT26M0306909606100000004035 causale: “Corso di formazione con Bruno Fornara”).
Museo Tornielli
Piazza Marconi, 1 – Ameno
(secondo cortile interno)
I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. Per info e iscrizioni: segreteria@asilobianco.it | 320 9525617
Il cinema è un universo in piena espansione (anche se il covid l’ha tramortito…). È uscito dalla sala buia, suo luogo di nascita, ed è arrivato nelle case, con la tv, i dvd, la rete. Bisognerebbe saper fare i conti con le immagini, con i film, con le storie raccontate per immagini. Da che parte cominciare l’analisi di un film? Cosa vedere in un film? Come andare oltre il livello narrativo e quello tematico? Come funziona in un film il rapporto tra i segni, il racconto e il senso? Che legame c’è tra i segni del cinema e il senso che essi producono e veicolano? Che cos’è la messinscena? Come funzionano spazio e tempo dentro un film? Le lezioni hanno come supporto continuo le immagini: sequenze tratte da film famosi, brani di opere di Hawks, Eastwood, Tati, Lubitsch, Buñuel, Van Sant e di molti altri registi, classici e contemporanei. Il cinema tende, di solito, ad occultare se stesso, il proprio linguaggio, la propria struttura costitutiva. Il cinema, per rivolgersi al grande pubblico e per affascinarlo, si nasconde dietro un linguaggio trasparente, dietro una fortissima impressione di realtà. Eppure il cinema – come un romanzo, una poesia, un fumetto, un quadro, come qualsiasi operazione narrativa e comunicativa – è sempre discorso, costruzione, messinscena, finzione. Riuscire a vedere, dietro e dentro il livello narrativo, i segnali e le scelte che il regista ha messo in atto per raccontare vuole dire cominciare davvero a leggere ed analizzare un film, vuol dire verificarne la profondità e lo spessore. Il cinema, di solito, nasconde il proprio lavoro, la propria architettura. Ma se lo spettatore comincia a cogliere i segni (tantissimi) del lavoro del regista, allora il film si mostra in tutta la sua complessità (quando c’è…). Apprendere il linguaggio delle immagini significa poter dare un giudizio più motivato sulla bellezza di un film. Significa diventare spettatore attivo, uno spettatore che si trasforma in detective, raccoglie indizi, si lancia in previsioni, segue piste, lavora e si diverte dentro quel campo di forze e di strategie che è il film. Costruirsi uno sguardo più acuto, non vuol dire rinunciare alla passione. Vuol dire appassionarsi di più.
Bruno Fornara