Lievito madre

Durante il periodo pandemico la riscoperta del fare il pane è diventata la prerogativa di molti, questo corto documenta la forza archetipa del gesto, azioni che l’essere umano fa quasi inconsciamente e che racchiudono una profondità e una forza che spesso non vediamo, ma c’è. La ripetizione ciclica del gesto del fare il pane, l’unione tra gli elementi naturali che si trasformano, che grazie alla conoscenza e al sapere diventano nutrimento, sia per il corpo e per lo spirito. Il fare diventa, se ripetuto, un mantra, genera un equilibrio che porta altrove. Il mio altrove sono i luoghi delle radici dell’essere umano, i luoghi in cui si tramandano le conoscenze che si fanno preziose attraverso i racconti delle nonne, esperienze di vita dove il tema è il pane come metafora della condivisione. Qui racconto la mia evasione dalle mura domestiche, risalendo la valle, mi immergo e mi faccio cullare dai ricordi e resto nel sogno ad occhi aperti con lo sguardo rivolto al futuro ricca di tesori da condividere e da ritrovare.

*Il film è stato realizzato all’interno del progetto RESIDENZE IN VIDEO | SEGNINCORTO – Valle Camonica / Patrimonio e Paesaggio concorso organizzato insieme agli amici della Comunità Montana di Valle Camonica, ente gestore del Distretto Culturale e di coordinamento del sito UNESCO e dell’area MAB, e a quelli del Borgo degli artisti di Bienno (BS). Il progetto è dedicato alla memoria di Pierfausto Bettoni, ispiratore e infaticabile animatore del Borgo degli Artisti che ha voluto con convinzione ed entusiasmo portare Corto e Fieno in Valle Camonica.

Lievito madre
di Annamaria Gallo
Italia 2021
13’

Regia

Annamaria Gallo, classe 1974, è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora tra Sarnico (BG) e Iseo (BS), dove associa al lavoro d’artista la progettualità di laboratori artistici rivolti soprattutto ai bambini e adolescenti. Da sempre la sua attività si collega alle attività laboratoriste e la vede impegnata nel verificare la potenzialità dei temi dell’incontro e dell’accoglienza in opere di arte partecipata e relazionale che spesso sono concepite come vere e proprie azioni pubbliche (Intervallo, installazione a Piazza della Loggia, Brescia, Notte Bianca dell’Arte e della Cultura 2010 – il Grido, performance manifestazione I Love my City, Piazza Tebaldo Brusato, Brescia 2010). Ora il suo lavoro indaga la resilienza dei materiali, carte e tessuti; sono opere che tengono le tracce del tempo in modo lirico e drammatico, invitando il pubblico a una riflessione sullo scorrere della vita e sulle conseguenze delle azioni (2020/21: mostra “GestoZero. Istantanee 2020” a Brescia, Museo Santa Giulia a Cremona, Museo del Violino, 2020, e nel 2021 a Bergamo, Ex Chiesa di Santa Maria Maddalena, la personale “Lievito madre” in Bunkervik a Brescia e in Casa Valiga nel Borgo degli Artisti di Bienno durante l’evento transfrontaliero LoPanNer 2021).

“Nella mia ricerca artistica indago spesso sul tema del tempo e dello spazio in relazione all’essere umano, tra quello che lo circonda. I mezzi che utilizzo sono molteplici, la scelta avviene dal tipo di linguaggio che voglio usare, quello che è più efficace, viscerale, attraverso sculture, pitture, elementi informali e video, credo inoltre nell’importanza della collaborazione tra le persone, l’opera diventa l’incontro di più competenze. Per la realizzazione di questo video ho collaborato con Daniele studente di cinema presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Il suo percorso nasce dalla passione per l’arte e la creatività che lo ha portato a scoprire prima il video come mezzo espressivo e poi il cinema”.

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